Dogville è una spietata recita dell’umanità, un’opera che, attraverso la scelta radicale di una scenografia ridotta all’essenziale, porta alla luce con violenza chirurgica le dinamiche più crude, feroci e disturbanti del vivere sociale; in questo spazio disegnato più sulla psiche che sul suolo, ogni elemento scenico, ridotto all’osso, lascia affiorare con prepotenza il non detto, permettendo ai personaggi – figure al tempo stesso simboliche e visceralmente incarnate – di mostrare quanto sia effimera e fragile quella sottile patina di civiltà…
